L’abolizione del reddito di cittadinanza ha messo in difficoltà molti italiani, per alcuni però c’è una soluzione in arrivo.
Riuscire a far fronte a tutte le spese è ormai diventato sempre più difficile un po’ per tutti, non solo per le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano, ma anche per chi vive da solo. In tanti sono arrivati a fare rinunce relative anche a quello che acquistano al supermercato, ma anche solo l’idea di trascorrere una serata in pizzeria è ritenuta qualcosa di superfluo da destinare quando ci saranno tempi migliori.
I problemi diventano inevitabilmente più grandi per chi non ha uno stipendio fisso su cui contare ed era costretto ad andare avanti con una serie di sussidi o addirittura aiuti da parte di alcuni parenti. Chi riusciva a percepire il reddito di cittadinanza è ora nel dramma in seguito alla decisione dello Stato di cancellarlo, inutile negarlo.
Ti hanno tolto il reddito di cittadinanza? Non disperare
Giorgia Meloni sin dal suo insediamento era stata chiara e aveva sottolineato di essere poco favorevole al reddito di cittadinanza, soprattutto perchè molti se la prendevano comoda, convinti di avere un guadagno fisso, per questo facevano poco o niente per cercare lavoro. La trasformazione a assegno di inclusione ha però impedito nei fatti a diverse famiglie di percepirlo, molte delle quali hanno manifestato attraverso media e social la loro disperazione.
In realtà, anche se molti non lo sanno è ancora possibile usufruire di una misura simile, che può essere provvidenziale per molti.
Si tratta però, è bene precisarlo, di qualcosa che è riservato solo a chi vive in due Regioni d’Italia, che hanno deciso di non restare a guardare, consapevoli delle difficoltà che stanno attraversando diversi cittadini. Si tratta della Sardegna con il Reis e della Puglia con il Red.
Un’idea simile era venuta anche al Lazio, che aveva parlato di una sorta di Reddito di Dignità, anche se poi quella proposta non è mai stata trasformata in realtà.
Chi ne ha diritto
Se rientri tra le persone che hanno perso il reddito di cittadinanza e vuoi sapere se hai diritto a queste misure alternative non puoi che essere interessato a conoscere i requisiti richiesti. La prima condizione è ovviamente la residenza in una delle due regioni.
Il Reis, detto anche Reddito d’inclusione sociale, è simile al provvedimento nazionale e segue le Linee guida per il triennio 2024-2026 approvate dalla precedente Giunta Regionale. C’è stato un cambiamento relativo alla soglia reddituale entro cui stare per averne diritto: l’Isre (componente reddituale dell’Isee) deve essere pari o inferiore a 6.000 euro, il che rappresenta, per ogni singolo individuo, l’equivalente di 500 euro al mese. A questo si aggiunge ISEE fino a 12 mila euro, patrimonio immobiliare fino a 40 mila euro (esclusa la casa di abitazione) e patrimonio mobiliare fino a 8.000 euro, limite accresciuto di 2.000 euro per ogni componente successivo al primo (fino a un massimo di 12.000 euro) e incrementato di ulteriori 1.000 euro per ogni figlio successivo al secondo. Serve inoltre la residenza in Sardegna da almeno 24 mesi.
Il Red, invece, è disponibile dal 2023 ed è abbinato all’obbligo di prendere parte a misure di politica attiva. Se dovessero esserci conferme per quest’anno (si attende il bando), il sostegno sarà riservato ai cittadini di età tra i 18 e i 65 anni che soddisfano i seguenti requisiti:
- Isee fino a 9.360 euro;
- patrimonio immobiliare non superiore a 30 mila euro;
- patrimonio mobiliare non superiore a 15 mila euro.
Per i nuclei composti da almeno 5 componenti oppure con 1 genitore solo e almeno 3 figli minori sono richiesti: un Isee fino a 15 mila euro; un patrimonio immobiliare non superiore a 30 mila euro; una componente patrimoniale mobiliare non superiore a 20 mila euro.