Mario Adinolfi è stato protagonista dell’ultima puntata de Le Iene Show, dove è stato portato a esprimere le sue idee in un bordello in Austria. Andiamo a leggere le sue parole il giorno dopo la messa in onda.
Personaggio politico molto conosciuto in Italia, anche per come difende con forza le sue idee, ha vissuto un’esperienza lontana dai suoi contesti e ha voluto spiegare quello che ha provato.
L’ha fatto ai microfoni di CityRumors.it dove ha spiegato: “Per me è stata un’esperienza faticosa ma interessante. Complessivamente è stato un lavoro durato 4 giorni con ben 12 ore di girato. Sono stati incontri in un contesto che non era il mio. Proprio per questo ho pensato che l’idea di Gaston Zama fosse molto intelligente“.
Adinolfi si è ritrovato di fronte a diverse prostitute con cui si è ancor di più convinto delle sue idee: “Mi ha raccontato un contesto fatto di desolazione, dove emerge l’impero del denaro. Contano solo i soldi purtroppo e i sentimenti sono azzerati del tutto. Le persone diventano della merce, acquistata da consumatori che non si rendono conto di ledere in maniera profonda l’anima delle ragazze”.
Adinolfi in un bordello in Austria
Mario Adinolfi approfondisce il suo viaggio nel bordello in Austria, provando a spiegare quali sono, secondo lui, le motivazioni di queste scelte: “È evidente che parliamo di ragazze che partono da condizioni di bisogno. Solitamente vengono dall’est europeo, spesso da contesti di povertà e famiglie che se non sono in difficoltà sono proprio assenti”.
Delle ragazze ha specificato: “Non sono un bacchettone e ho subito in vita mia il fascino delle donne. In un passaggio ho specificato però che avrei solo puntato a far innamorare una di quelle giovani. Non riesco a capire come possa esserci dimensione erotica nell’acquistare col denaro le grazie di una ragazza che senza quel denaro non mi considererebbe nemmeno”.
Parla poi del monologo finale, post servizio, della iena Eleazaro Rossi: “Ci tengo a parlare del monologo dove è stato specificato che io sono obeso e che utilizzo il mio corpo in maniera irregolare. Vorrei dire al 41enne Rossi che io ne ho 53 e gli auguro di arrivarci con la vigoria che ho dimostrato io in quei quattro giorni dopo una lunghissima trasferta in macchina”. Parole che fanno scorgere un certo dissenso di fronte a questo tipo di approccio ricevuto nei suoi confronti.