Avete mai pensato ai rischi e alle possibili sanzioni legate al guidare un’auto di un familiare? Un evento che può capitare ma attenzione.
Dare in prestito la propria macchina ad un fratello, al nipote o alla nuora non è un evento raro. In tante famiglie si ha l’abitudine di guidare un’auto non propria ma ne conoscete le possibili conseguenze?
Mogli che guidano auto intestate ai mariti, figli che usano l’auto dei genitori, un amico che si mette al volante per consentire al proprietario di riposarsi. Capita spesso che la persona che guida il mezzo non sia l’intestatario dello stesso.
Un’abitudine consolidata e sulla quale tanti cittadini non hanno dubbi, si tratta di una prassi lecita e legale. In realtà la Legge italiana è di tutt’altro avviso. Le Forze dell’Ordine potrebbero fare leva sulla normativa per erogare contravvenzioni oppure sequestrare il veicolo. Delle conseguenze molto serie e inaspettate, ecco perché è necessario chiarire quali sono le direttive da seguire.
Cosa dice la Legge sulla guida di un’auto del familiare
L’automobilista che si mette alla guida di un’auto intestata ad un’altra persona rischia delle sanzioni. La Legge però prevede delle eccezioni come la guida tra membri del nucleo familiare. Significa che tutti i componenti maggiorenni con la patente dello stesso nucleo familiare possono guidare tutte le auto di proprietà di un membro. In caso di controllo, le Forze dell’Ordine risaliranno all’intestatario del mezzo e si accerteranno che chi guida è un familiare avente diritto.
Passiamo ora al caso di un familiare non convivente con l’intestatario della macchina e, dunque, estraneo al nucleo familiare. L’uso del mezzo è concesso per un tempo massimo di trenta giorni senza dover avvisare la motorizzazione. Superando tale lasso di tempo bisognerà segnalare l’evento alla motorizzazione per far annotare l’usufrutto gratuito della macchina sulla carta di circolazione. In questo modo ad un eventuale controllo non ci saranno problemi. Attenzione a trasgredire questa regola. Le Legge prevede l’erogazione di una sanzione pecuniaria di importo compreso tra 516,46 e 2.582 euro.
Nei casi più gravi, poi, si corre il rischio del ritiro della carta di circolazione. La regola dei 30 giorni al massimo vige anche per gli estranei. In questo caso la multa per non avere comunicato il cambio di guidatore alla Motorizzazione Civile può arrivare a toccare i 3.629 euro. In caso di incidente, poi, il conducente che ha violato la Legge potrà essere ritenuto responsabile in concorso con il proprietario dell’auto. L’attenzione al dettaglio, dunque, deve essere alta.