Per una diagnosi precoce del tumore al colon bisogna conoscere il primo sintomo che dovrebbe far sospettare della patologia.
I tumori del colon-retto sono la terza neoplasia negli uomini e la seconda nelle donne. Nel 2023 sono stati registrati 50.500 nuovi casi, un dato in aumento rispetto al 2022. La causa della patologia è la proliferazione incontrollata delle cellule della mucosa che riveste la parte finale dell’intestino.
La diagnosi precoce è fondamentale in ogni patologia ma assume una rilevanza particolarmente importante quando si parla di tumori. Bisogna scoprire il cancro prima che si formino metastasi e prima che raggiunga uno stadio troppo avanzato per poterlo combattere efficacemente. Da qui l’importanza di sottoporsi a controlli di routine come la mammografia e l’esame della prostata e di riconoscere i segnali che possono far sospettare una patologia. In tanti i casi i sintomi non si verificano se non prima che sia troppo tardi. Ci sono segnali che possono confondersi e altri non rilevati seppur chiari. Insomma, dobbiamo prestare attenzione ai segnali che il nostro corpo ci invia soprattutto se il rischio di sviluppo della malattia è alto.
Il primo sintomo del tumore al colon da riconoscere
Il tumore al colon cresce lentamente e nella fase iniziale non dà alcun sintomo. Un piccolo campanello d’allarme, però, possiamo segnalarlo. Parliamo del sanguinamento durante l’evacuazione anche se si soffre di emorroidi o diverticoliti. Se si riscontra sangue nelle feci allora occorrerà indagare la causa. Aggiungiamo il dolore durante l’evacuazione e la sensazione di svuotamento incompleto.
Gli esami diagnostici possono dare una risposta al dubbio. Il medico potrà prescrivere la colonscopia per poi procedere con un TC e un test genetico per la sindrome di Lynch qualora si accertasse la presenza del tumore. Il paziente si dovrà poi sottoporre all’intervento chirurgico per asportare la parte cancerosa. In base alla diffusione del tumore si deciderà se procedere con la chemioterapia oppure no.
Le persone che hanno un rischio più elevato di sviluppare la malattia sono coloro con anamnesi familiare di tumore al colon-retto, con anamnesi di polipi adenomatosi intestinali, con morbo di Crohn del colon oppure con colite ulcerosa. Tali soggetti dovrebbero cercare di prevenire la malattia seguendo una corretta alimentazione come una dieta con pochi grassi, poca carne e con tante fibre, frutta e vegetali. Si consiglia anche attività fisica, niente fumo e alcol. In conclusione ricordiamo che in Italia è attivo un programma di screening nazionale per la diagnosi precoce del tumore al colon-retto completamente gratuito per chi ha tra i 50 e i 70 anni.