Ricevere una comunicazione dell’INPS in cui si chiede la restituzione di una somma mette in allarme, a volte non si può fare altrimenti.
L’INPS è un organo fondamentale per la maggior parte degli italiani, con l’unica eccezione dei professionisti che hanno a che fare con un’altra cassa professionale. Non può che essere determinante prestare attenzione a tutte le decisioni che lo riguardano, come era accaduto ad esempio nel pieno della pandemia quando era stato possibile ricevere uno o più bonus che permettevano di compensare per i mancati guadagni.
Troppo spesso, però, quando si riceve una comunicazione scritta o per email che riguarda l’ente è inevirabile essere preoccupati, soprattutto perché si teme che questa possa riguardare un debito da versare. Non sempre fortunatamente è così, ma purtroppo esistono le eccezioni, Ed è quello che sta per accadere ad alcuni pensionati, che si ritroveranno costretti a dover fare sacrifici per saldare una somma che potrebbe non essere così indifferente per tutti.
L’INPS ti ha scritto? Forse non sono belle notizie!
L’idea di ritrovarsi tra le mani, ma vale ovviamente anche per le email, una lettera dell’INPS non piace certamente a nessuno. Anche chi è in regola con i contributi teme che questa possa significare una brutta notizia. E purtroppo potrebbe essere così per alcuni pensionati.
Ci sono infatti diverse persone che stanno segnalando di avere ricevuto una missiva in cui vengono segnalate prestazioni indebite percepite, che non possono quindi che essere restituite. Questa può essere quindi una gatta da pelare non da poco, specialmente se l’importo è tutt’altro che basso.
Non resta quindi che arrendersi e pagare? Forse sì, o almeno dipende dai casi. Se Se l’errore è da addebitare a una responsabiltà del pensionato, che non ha segnalato all’ente in modo corretto la propria situazione, non ci si può che arrendere e saldare il debito.
Qualora questo dovesse accadere, non resta che ammarsi di pazienza e verificare se l’importo richiesto sia davvero dovuto. I motivi della richiesta possono essere diversi dalle comunicazioni relative ai redditi a quelle per i ricoveri in ospedale, ma non si devono dimenticare anche eventuali modifiche allo stato famiglia, che devono evidentemente essere comunicate in modo tempestivo. Solo se tutto è avvenuto con regolarità e un impiegato dell’organo non dovesse avere provveduto a fare l’aggiornamento si può stare tranquilli e presentare ricorso.
A volte sei salvo
Fortunatamente non è detta l’ultima parola, a volte pur ricevendo una lettera da parte dell’INPS non è detto che l’importo richiesto sia davvero dovuto. Per chiarire i dubbi è bene quindi cercare di capire se l’errore sia stato commesso dal contribuente o dall’ente stesso.
Periodicamente vengono organizzati una serie di controlli volti ad accertare eventuali irregolarità, così da riuscire a ottenere quanto dovuto. Nella maggior parte dei casi gli errori riguardano la mancata o sbagliata comunicazione della dichiarazione dei redditi, che riuslta essere obbligatoria e che nel caso dei pensionati comprende quasi del tutto da quanto percepito.
Qualora l’istanza dell’Istituto dovesse rivelarsi illegittima, è comunque compito del contribuente dimostrare l’errore, se necessario anche con una causa legale a sue spese. Se la restituzione dovesse invece essere necessaria, invece, saranno dovuti anche gli interessi secondo quanto stabilito dall’articolo 2033 del Codice Civile .
È possibile in caso di bisogno optare per un prelievo rateale direttamente dalle pensioni, solo se la cifra che si percepisce lo permette.