Oggi parliamo dei farmaci per il raffreddore. L’agenzia italiana del farmaco ha sconsigliato di assumere alcuni medicinali che potrebbero essere dannosi.
Il raffreddore generalmente è una condizione transitoria che si risolve in maniera spontanea senza l’assunzione di medicinali. Si tratta di un aumento nella produzione dei muchi dovuta alla presenza di un virus. Tuttavia, ci sono anche casi in cui il raffreddore è legato ad una condizione allergica.
Di recente l’Agenzia italiana del farmaco ha diramato un comunicato in cui ha sconsigliato di assumere alcuni farmaci che generalmente sono prescritti o consigliati, da medici e farmacisti, per la cura del raffreddore e della congestione nasale.
I prodotti a cui fa riferimento l’AIFA sono quelli che contengono la pseudoefedrina. In questo articolo spiegheremo per quali motivi l’agenzia sconsiglia di assumere questi farmaci e soprattutto quali sono i soggetti ai quali si suggerisce di non assumerli.
Farmaci per il raffreddore: il comunicato dell’Aifa
Quando si ha il raffreddore si avverte una sensazione di congestione nasale che può essere piuttosto fastidiosa. Tuttavia, ci sono molti “rimedi della nonna” che possono essere utili in queste condizioni. Tra decotti, tisane e aerosol sono davvero tanti i rimedi che escludono l’assunzione di medicinali, nel tentativo di ridurre la sensazione di fastidio legata al raffreddore.
In alcuni casi, però, proprio non si può fare a meno di assumere medicinali, soprattutto quando ci si sente particolarmente congestionati e si fa fatica a dormire a causa del raffreddore. A tale proposito è opportuno sottolineare che l’Agenzia italiana del farmaco ha sconsigliato di assumere i medicinali a base di pseudoefedrina.
Dopo un’attentata indagine, l’Agenzia ha pubblicato una nota in collaborazione con le autorità regolatori europee. In tale nota, l’Aifa sottolinea tutti i rischi legati all’utilizzo di medicinali che contengono pseudoefedrina.
Alcuni studi infatti hanno individuato una correlazione tra la sindrome di encefalopatia posteriore reversibile e questo principio attivo. Lo stesso discorso vale anche per la sindrome da vasocostrizione cerebrale reversibile.
Queste manifestazioni si sono verificate nei pazienti che hanno assunto pseudoefedrina. Nello specifico, l’AIFA sconsiglia di assumere farmaci per il raffreddore che contengono il suddetto principio attivo ai soggetti affetti da ipertensione grave o non controllata. Il bando è valido anche per coloro che soffrono di malattie renali o di insufficienza renale acuta o cronica.
Questo tipo di persone infatti soffrono di patologie che potrebbero peggiorare, aumentando notevolmente i rischi di sindrome da encefalopatia posteriore reversibile e sindrome da vasocostrizione cerebrale reversibile.