Se si contraggono dei debiti col Fisco, pagarli diventa più semplice con questo meccanismo di “tolleranza”. Ecco come funziona
Contrarre dei debiti, soprattutto con il Fisco, è sempre un peso che ci si porta dietro e che in un certo qual modo, crea problemi economici.
Quanto più elevato è il dovuto, più ci si sente anche psicologicamente a terra, perché magari ci potrebbero voler anni per saldarlo. A complicare le cose, poi, può esserci la perdita del proprio lavoro, che può peggiorare la situazione debitoria, in quanto si farà davvero fatica a pagare. In un contesto del genere, è difficile affrontare il pagamento, per non parlare del fatto che in caso di mancata solvibilità ci sono gravi conseguenze che consistono in pignoramenti, fermi amministrativi e quant’altro.
Ci si può sentire davvero con l’acqua alla gola, ma fortunatamente, non tutto è perduto, perché esiste un sistema di “tolleranza”, che consente di saldare il proprio debito senza far decadere il beneficio delle rate. Ecco in che cosa consiste esattamente e quali sono i requisiti per riuscire a rispettare il piano di rientro, pur saltando qualche rata.
In molti si chiedono che cosa accada se si contrae un debito con il Fisco e si aderisce a un determinato piano di rientro rate. Il quesito più frequente è: se si salta una rata, decade tutto il beneficio?
Ebbene, nel caso delle cartelle esattoriali c’è meno “tolleranza” per ciò che concerne la rottamazione, mentre con il piano ordinario le cose sono diverse. Nel caso della rottamazione, basterà una sola rata non pagata e decade tutto il beneficio. La tolleranza è solo di 5 giorni da quando scade la rata. Tuttavia, per quanto riguarda la rateazioni ordinarie, tutto decade solo se si salta la prima rata. Negli altri casi, saltare il pagamento di una rata non porta subito al decadimento del piano di rientro. Il problema sorge, nel momento in cui le rate non versate sono diverse e si accumulano.
In sostanza, il piano decade, se la dilazione è con l’Agenzia delle Entrate se si paga la prima rata con un ritardo di 7 giorni oltre i 30 giorni da quando si è ricevuta la comunicazione. Allo stesso modo, decade se si versa una qualunque delle rate che succedono alla prima, dopo che scade la rata successiva. Nel piano rate fatto con l’Agenzia delle Entrate Riscossione, invece, il piano decade dopo 8 rate, anche non consecutive, non versate.
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