Aumentano i rischi per i consumatori. Attenzione alle insalate confezionate e non solo. Gli esperti lanciano l’allarme.
Un tema ormai più che mai frequente nel nostro paese. Gli allarmi lanciati non solo dagli esperti, ma anche dagli stessi organismi statali preposti, relativi a specifici cibi facenti parte del circuito commerciale continuano ad aumentare. Ogni mese, il ministero preposto, dopo relativa segnalazione, blocca la commercializzazione di specifici alimenti che di fatto non hanno superato i vari testi di sicurezza imposti per legge. Per fortuna degli stessi consumatori, i testi funzionano e anche bene.
Nel nostro paese le varie ricerche di mercato messe in atto da numerose sigle vicine a movimenti dei consumatori mostrano spesso un lato del commercio nel nostro paese assolutamente da brividi. In alcuni casi, si ha a che fare con prodotti qualitativamente pessimi che possono portare non pochi danni all’organismo umano. In altri casi, poi, particolari lotti, di specifiche produzioni, vengono bloccate e ritirate dagli stessi circuiti per la presenza di elementi nocivi per l’uomo.
Una specifica ricerca francese ha certificato la presenza di pesticidi nella maggior parte delle insalate confezionate presenti sul mercato. In tutto il paese ci hanno pensato gli stessi consumatori ad analizzare ben 26 tipologie diverse di prodotto confezionato. I risultati non sono stati certo positivi, anzi. Si può dire che la quasi totalità del prodotto analizzato risulta di fatto contaminato. La Francia, insomma, sarebbe più che mai dipendente dalla presenza di pesticidi negli alimenti.
Su 26 articoli analizzati, infatti, soltanto cinque sono risultati, stando all’analisi svolta, esenti da ogni tipo di contaminazione. Numerose le molecole trovate nella restante parte del prodotto utilizzato. Nelle 21 insalate rimanenti sono stati ritrovati in media 3,8 residui di pesticidi tipicamente utilizzati proprio per la coltivazione di insalata. Secondo l’Agenzia europea per la salute sulle sostanze chimiche (ECHA), le molecole ritrovate nell’alimento in questione avrebbero una azione cancerogena, mutagena o tossica per la stessa riproduzione.
Pierre Meliet, presidente dell’Unione dei produttori di prodotti vegetali freschi già pronti per l’uso (SVFPE), ha provato a giustificare la stessa situazione alludendo agli sforzi che si compiono per provare a colpire le malattie che a loro volta si abbattono sulle produzioni di insalata. Secondo la stressa unione, infatti, i pesticidi presenti nei vari prodotti non comporterebbero rischi per la salute umana. Il problema, secondo gli stessi cittadini coinvolti attraverso le varie associazioni, nascerebbe però da consumo quasi quotidiano di tali prodotti. Un rischio, specifico, secondo questi ultimi, infatti, esisterebbe, purtroppo.
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